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Affidarsi ad un wine export manager per vendere vino all’estero: 5 motivi per cui conviene

La grande popolarità degli italian wines nel mondo ha aperto le porte a numerose occasioni per le cantine del Bel Paese. Tra poli di attrazione consolidati, come Germania e Stati Uniti, si sono aggiunti negli ultimi anni anche mercati fino a poco tempo fa meno consolidati, dall’est e nord Europa fino all’estremo Oriente, e al centro – sud America.

Mercati in crescita o da costruire, con marginalità sempre più interessanti e possibilità di sviluppo sia per piccole che per grandi cantine. In questo quadro, la figura dell’export manager ha ormai assunto una rilevanza fondamentale.

Se hai deciso di vendere i tuoi vini all’estero per aprire nuovi orizzonti al tuo business, ecco alcuni validi motivi per affidarti ad un/una export manager e per farlo in modo più veloce, sicuro e economicamente sostenibile.

1 – L’export manager conosce il mercato

Senza dubbio l’aspetto più importante. Conoscere il mercato non significa solo avere contatti tra importatori e distributori locali, ma essere a conoscenza di normative, obblighi doganali e dazi per l’ingresso delle bevande alcoliche in quella particolare piazza. Fattori che variano, anche sensibilmente, da un Paese all’altro.

A queste informazioni, si aggiungono quelle relative ai vini di tendenza e ai canali di vendita più remunerativi per le diverse tipologie o categorie di vini, dagli entry level alle fasce premium, fino ai top gamma.

Un know-how costruito in mesi o anni di specializzazione nel mercato, che il produttore risparmierà riducendo le tempistiche di posizionamento dei prodotti, centrando al tempo stesso i segmenti più indicati per i propri prodotti.

2 – Ottimizzare gli investimenti per l’export

Fiere in presenza, fiere digitali, promozione delle etichette, degustazioni fisiche o online: le attività da svolgere prima di arrivare a costruire una buona rete vendita sono molteplici, differenziate e scandite da numerosi e possibili investimenti.

La conoscenza del mercato da parte dell’export manager consente di indirizzare il budget in maniera specifica dove più occorre, ottimizzando gli investimenti e massimizzandoli.

3 – Valutare opportunità sconosciute

Condividere un’idea di export con un professionista significa anche scoprire nuovi orizzonti per il posizionamento e la vendita dei prodotti. La percezione di un produttore, anche approfondita perché basata su studi di settore e esperienza diretta, sarà sempre e comunque unidirezionale.

Aprire le porte di un mercato significa anche valutare opportunità sconosciute, nascoste o non ancora individuate, capaci di incrementare marginalità o volumi di esportazione.

4 – Sostenere la concorrenza

Il mercato del vino è diventato grande. Internazionalizzare un prodotto significa oggi gareggiare con un numero di player sempre maggiore, italiani e stranieri. Un fattore che si traduce in una sempre maggiore specializzazione, ma anche in strategie commerciali sempre più ottimizzate, per emergere rispetto alla concorrenza.

La presenza massiccia di produttori internazionali sul mercato ha inflazionato le vendite sulle piazze più ambite. Non più, solamente, il distretto di New York, con il suo magnetismo in grado di attrarre professionisti di questo business da ogni parte del mondo. La recente e sempre più diffusa sperimentazione nella produzione enologica da parte di Paesi e territori, come Cina, Germania e Argentina, ha di fatto contribuito ad affermare la cultura del vino ma, allo stesso tempo, ad affollarne il mercato.

Ciò significa difficoltà più grandi, specie per le piccole cantine, di permeare i singoli canali di vendita e un generale deprezzamento dei prodotti nei segmenti dove la concorrenza è più alta.

Far fronte a tutto questo significa saper elaborare e interpretare analisi di mercato capaci di indirizzare le strategie, mirando in modo preciso al proprio obiettivo in modo più veloce rispetto alla concorrenza per guadagnare terreno, o per deviare prima di tutti verso laghi più pescosi.

5 – Concentrarsi sul proprio lavoro

Ultimo punto, ma non per importanza. Se un produttore di vini può diventare anche export manager dei propri prodotti è altrettanto vero che questo binomio può concretizzarsi su un numero di mercati limitati. Inoltre, impegnarsi direttamente anche nelle operazioni di export sottrae tempo prezioso al lavoro in vigna e in cantina, che rappresentano l’aspetto principale del business di un produttore.

Delegare ad un professionista la ricerca di opportunità per la vendita dei vini all’estero (e in Patria) rappresenta una prospettiva intelligente e pratica, per investire sul proprio lavoro a 360°.

Se sei pronto/a per l’export, lo siamo anche noi!

Elledue è l’agenzia italiana che da oltre dieci anni accompagna le cantine in nuove ed entusiasmanti missioni per l’export. Grazie ad un portfolio importatori internazionali e ad export manager di lunga data offriamo il nostro supporto per individuare le migliori strategie per vendere vini all’estero nei mercati più redditizi per ogni cantina.

Il tutto nelle più importanti fiere di settore e anche attraverso l’innovativa piattaforma Wine Business Hub, dove puoi vendere vini all’estero online a importatori di tutto il mondo, direttamente dalla tua azienda, risparmiando sui costi delle fiere in presenza come viaggi, iscrizioni, allestimenti e simili!

Condividi la tua idea di export con noi: saremo felici di valutarla e darti riscontro in breve tempo!

Antonio Secondo



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