export usa

Cina, Russia e USA aprono nuovi canali per il vino italiano

Nel clima confusionario generato dalla pandemia ancora in corso iniziano finalmente ad intravedersi nuovi possibili spiragli di assestamento. Il primo arriva dagli Stati Uniti, principale approdo per il vino italiano all’estero, dove con l’elezione di Biden alla Casa Bianca potrebbero finalmente rientrare il pericolo di nuove (e già approvate) tassazioni sui prodotti di importazione.

Il secondo, dal summit internazione “Agrifish”, ultimo vertice Onu sui sistemi alimentari, presieduto per l’Italia dalla ministra Teresa Bellanova, che ha evidenziato l’importanza di “valorizzare la diversità tra i territori e la dimensione storico-culturale del cibo, senza proposte eccessivamente semplificate e rivolte indistintamente alla popolazione mondiale“.

Il tema riguarda il possibile avvio di un nuovo protocollo comunitario atto a minimizzare l’aspetto storico e culturale legato ai prodotti eno-gastronomici, eliminando in questo modo l’aspetto tradizionale che li caratterizza. Un fattore che condizionerebbe profondamente la reputazione acquisita in anni di lavoro dai prodotti italiani, in particolar modo le DO-IG del vino.

Pericolo, per il momento, scongiurato dalla chiara e netta tendenza del mercato ad un approccio più incentrato sulla qualità, di cui proprio il vino italiano costituisce un capostipite del Bel Paese nel mondo.

La voglia di ricominciare inizia proprio dalla Cina

Il desiderio di tornare ad una situazione di normalità dopo le pesanti ripercussioni subite nel corso di quest’anno è forte, e lampante. Il trend dei mercati sembra quello di voler scrollarsi di dosso i duri mesi appena trascorsi, per donare nuova linfa vitale a produttori e importatori.

In quest’ottica, grande attenzione è riservata proprio agli italian wines che, sulla base dei risultati registrati nel corso dell’anno, sembra aver retto gli effetti della pandemia meglio di altri importanti player internazionali (Francia e Spagna su tutti).

Il primo mercato di riferimento resta quello USA, ma buoni auspici arrivano anche da altri due importanti paesi target per il vino italiano: Russia e Cina. Dalla sua, il gigante asiatico ha ingaggiato in questi mesi una dura lotta all’emergenza sanitaria, che aveva determinato nei primi mesi del 2020 un crollo totale delle importazioni. Nelle attuali intenzioni del Governo Cinese c’è quello di tornare a guadagnare una posizione di rilievo all’interno dei mercati internazionali, favorendo gli scambi con l’estero, da sempre motore trainante della sua economia.

Non a caso, proprio dai dati diffusi nel corso del vertice Onu, ad emergere è l’interessante impennata del settore caseario italiano in Cina negli ultimi 9 mesi di questo 2020. Un “apripista” al quale anche altre filiere, compresa quella del vino, guardano con interesse.

Il buon nome del vino italiano in Russia

C’è un dato di settore passato inosservato in questa pandemia. È quello che riguarda il minimo, ma fondamentale, indice di incremento dei vini europei in Russia dall’inizio dell’emergenza, a scapito di quelli Australiani e sud americani. Un dato all’interno del quale l’Italia ricopre un prestigioso 30% di volumi di importazione nel paese, per un totale di circa 200 milioni di euro annui.

Sicuramente meno rispetto ai principali poli d’attrazione del made in Italy (USA su tutti), ma sicuramente da non sottovalutare o, comunque, da continuare a difendere nell’anno venturo. Non fosse che per un particolare, a suo modo, molto importante: con il suo 10% dell’intero mercato di bevande alcoliche, la Russia resta il miglior paese al mondo per consumi di vino.

L’importanza di rinnovarsi per restare competitivi

Altro interessante aspetto che giunge dal mercato cinese è quello dell’importanza di investire in nuovi canali e strategie per dare continuità all’export. La pandemia ha sensibilmente accelerato la fruizione di canali digitali, anche e soprattutto per ciò che concerne le transazioni, sia sui canali retail che business.

A farla da padrone è WeChat, principale social network cinese, sul quale avviene ormai la quasi totalità degli acquisti della popolazione (90% degli acquisti online, 75% complessivi). Ma la galassia web coinvolge oggi praticamente ogni aspetto del business di un’azienda decisa ad esportare in Cina. Dalla ricerca all’incontro con importatori, alla conversione e fatturazione, fino ai servizi post-vendita e di customer care.

Un trend che non riguarda esclusivamente il mercato cinese, dove gli effetti della transizione digitali restano evidentissimi rispetto ad altri mercati, ma anche altri, dall’Europa agli Stati Uniti.

Se vuoi vendere i tuoi vini all’estero prova altri canali

Il posticipo e annullamento delle più importanti fiere di settore al mondo susseguitisi nel corso del 2020 ha, di fatto, gettato molta incertezza sul futuro di questi format. La stessa OMS ha recentemente dichiarato come “la questione relativa alla pandemia non sarà, purtroppo, di breve durata. Ci si aspetta che gli effetti a lungo termine legati all’emergenza sanitaria potrebbero protrarsi ancora per 2 o 3 anni, nella migliore delle ipotesi”.

Non a caso, l’incremento di quelle che, solo fino allo scorso anno, erano considerate mere “alternative” alle tradizionali pratiche commerciali e formative (meeting e BtoB online, webinar, eventi in digitali, didattica, etc) rappresentano oggi una realtà affermata e indipendente, quando non la principale.

Appare, quindi, scontato come – al di là delle problematiche imminenti – investire in strategie di questo tipo costituisca non solo una interessante prospettiva nell’immediato, ma una sicurezza anche in futuro.

Noi di Elledue, siamo pronti ad accompagnare la tua cantina in un nuovo e coinvolgente modo di vendere i tuoi vini all’estero: Wine Business Hub.

La prima piattaforma italiana dove trovare e incontrare importatori internazionali alla ricerca di vini italiani, in modo pratico, veloce, sicuro e, soprattutto, economico.

Con Wine Business Hub ti colleghi con l’importatore direttamente dal tuo ufficio tramite smartphone o PC, discuti l’invio di campionature e condizioni commerciali per vendere i tuoi vini in tutta sicurezza. Il tutto, con l’affiancamento facoltativo di un consulente Elledue, in grado di supportarti in ogni fase della transazione.

Scopri le Call4Wine Wine Business Hub di questo mese: importatori da tutto il mondo stanno già cercando i tuoi vini!

Antonio Secondo



My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.