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Export, BtoB e degustazioni online: il vino italiano alle prese con il cambiamento

Le cantine italiane si spostano online, con nuove strategie per fare export e guadagnare popolarità. Quali sono i canali più efficaci?

 


Già dalle prime settimane di lockdown era evidente quanto nel mondo del vino fosse in atto una rivoluzione. L’annullamento di fiere di settore e il fermo del canale HoReCa hanno, giustamente, rappresentato fonte di grande apprensione per l’intera filiera.

Ma grande è stato anche il desiderio di ripartire subito per tutelare una delle più importanti economie del Bel Paese, oggi tra le prime a livello globale. Una spinta arrivata uniformemente dai due fronti che da sempre rappresentano questo settore, ossia export e consumo locale, accomunati da una propulsione comune: internet.

Le possibilità offerte dalla rete hanno e continuano a rappresentare un grande salvagente per il comparto enoico italiano. In soli tre mesi, il valore degli investimenti online per il posizionamento e la vendita di vino è cresciuto esponenzialmente, in alcuni casi arrivando a colmare lacune fino ad oggi ancora troppo trascurate.

È il caso dell’e-commerce, che in Italia e non solo ha guadagnato terreno in modo molto veloce, sia per quanto concerne il food & beverage che per altri prodotti e servizi. O quello delle nuove forme di B2B online, per continuare ad incontrare importatori e operatori di settore alla ricerca di vini italiani.

È il caso, infine, di nuove strategie per avvicinare il pubblico al vino in modo smart e più coinvolgente, con degustazioni online, webinar e gruppi di acquisto. Vediamo allora come sta cambiando il settore e come (e “se”) queste innovative strategie possono rappresentare l’inizio di una nuova era del vino in tutto il mondo.

E-commerce di vino: funziona davvero? Numeri e opinioni a confronto

C’è chi, nell’euforia dei numeri in crescita durante le settimane di lockdown, lo ha definito uno strumento essenziale per il sostegno alla filiera. L’e-commerce di vino rappresenta certamente un segmento importante, che ha saputo registrare ottime prestazioni negli ultimi mesi.

Questo non solo in Italia. Una recente indagine condotta da FranceAgriMer e CNIV sulla vendita di vino online in Francia racconta un interessante penetrazione del segmento del +10% sulle vendite di vino nel Paese. Un lento approccio, ma in via di consolidamento, in grado di regalarci uno spaccato interessante.

A crescere maggiormente i grandi marketplace, forniti di numerose referenze e, per questo, contraddistinti da maggiore competitività per i singoli produttori. Un fattore che, ovviamente, incide fortemente sul prezzo, non a caso assestatosi su una fascia medio – bassa con l’escalation delle vendite, anche sul mercato italiano.

Aspetto, quest’ultimo, lamentato soprattutto dagli esponenti di associazioni, consorzi e produttori di vini nobili italiani. Come Paolo Boffa, presidente dell’associazione Terre di Barolo, che in una recente intervista a La Stampa ha posto l’accento su come il canale e-commerce sia ancora troppo caratterizzato da insidie atte a penalizzare le cantine. Tra tutte, scarsa marginalità sulle conversioni, alte provvigioni per i big del settore e un volume di vendite, al momento, ancora troppo insufficiente per garantire un reale smaltimento delle referenze.

Tuttavia, i dati fanno ben sperare nel futuro, con un sempre maggiore consolidamento del mercato che, purtroppo, sembra inaccessibile in ottica di investimenti e ricavi a chi sceglie di proseguire autonomamente. Le enoteche, infatti, così come le singole cantine, non rappresentano oggi che il 4% del totale fatturato online, con bilanci totalmente irrisori in termini di vendite.

Ad ogni modo, è chiaramente il target dei più giovani quello che emerge dalle analisi, con un mercato dominato da utenti dai 20 ai 40 anni, e dal 48% di visite e conversioni effettuate da dispositivi mobili.

Export e degustazioni online: trovare importatori sul web è ancora la scelta più efficace

Il canale export continua a rappresentare la vera linfa vitale del settore vitivinicolo italiano, con oltre il 60% dei prodotti imbottigliati che prende ogni anno la via dell’estero. Questo non per mancanza di cultura o affezione da parte del pubblico nostrano, quanto più per una sempre maggiore affezione al brand da parte dei consumatori stranieri.

Anni di investimenti, strategie e posizionamenti hanno portato il vino Made In Italy a ricoprire un ruolo da protagonista a livello internazionale. Un brand in grado di concorrere con altri grandi Paesi produttori, superando, su alcuni terreni di gioco, anche avversari storici come la Francia. La crescita esponenziale della domanda in Paesi oggi leader di importazioni di vino italiano, dagli Stati Uniti all’Europa, racconta una storia fatta di impegno e dedizione che, non a caso, ha saputo reggere bene gli effetti della crisi in atto trovando nuove strade per dare continuità ai flussi di vendita.

Dopo un comprensibile momento di incertezza iniziale nelle primissime settimane di emergenza sanitaria, il vino italiano ha ripreso sin da subito il suo cammino verso i principali poli d’attrazione internazionali. Un imprevisto che, di fatto, non ha condizionato pesantemente le prestazioni di mercato, come invece è successo in altri settori, forte della stabilità acquisita nel corso degli ultimi anni.

La sfida principale è stata quella di trovare strade alternative alle fiere ed eventi di settore, da sempre trainanti per l’economia dell’export, che possano garantire stabilità anche in futuro, riducendo gli investimenti per le cantine. Lo si è fatto organizzandosi online per la selezione, l’incontro e la firma di contratti con importatori interessati al vino italiano e alle sue eccellenze.

Il tutto con un considerevole risparmio per i produttori, in ottica di spostamenti, invio di campionature, investimenti per allestimenti fieristici, mediazioni linguistiche e prenotazioni di strutture. Insomma, il vino italiano continua a crescere online, in una combinazione di strategie che, nel corso di pochissimi mesi, sono state in grado di proiettarlo nel futuro.

Incontrare importatori online: vendi oggi il tuo vino all’estero!

L’emergenza Coronavirus ha radicalmente cambiato molteplici aspetti delle nostre vite. Volendola vedere in un’ottica positivista (e, perché no, anche un po’ machiavellica) sappiamo tutti come ogni crisi racchiuda in se stessa anche delle opportunità.

Non a caso in Cina questi due concetti sono espressi dallo stesso ideogramma: wēijī. Una parola che trova applicazione tanto nella vita quotidiana, quanto nell’universo professionale. E noi di Elledue, che la Cina abbiamo avuto modo di conoscerla bene, perlomeno quella del vino, rappresentando per anni cantine italiane nelle principali fiere enoiche del gigante asiatico, abbiamo fatto nostro questo concetto.

Con l’arrivo dell’emergenza abbiamo scelto di non fermarci, cercando nuovi canali per continuare a fare export, sostenendo i nostri clienti e la filiera del vino italiano, provata dal fermo della ristorazione.

Il risultato è stato strabiliante e ha visto la nascita di Wine Business Hub, una piattaforma virtuale dove selezionare e incontrare importatori provenienti dai principali Paesi esteri interessati al vino italiano.

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Se sei titolare di una cantina vinicola, interessato a vendere i tuoi vini all’estero, visita il sito www.winebusinesshub.it: importatori da tutto il mondo stanno già cercando i tuoi vini!

Antonio Secondo



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